RIPOSO E SALUTE

PERCHè IL SONNO NOTTURNO è FONDAMENTALE E COME MIGLIORARNE LA QUALITà

Dormire rappresenta un bisogno primario per l’organismo umano, tanto quanto respirare, bere e nutrirsi: durante le fasi del sonno, infatti, il nostro corpo svolge deI processi essenziali per la salute ed il benessere.

É importante sottolineare la centralità del sonno notturno, che segue i cosiddetti ritmi circadiani: non solo necessitiamo di dormire un numero determinato di ore, ma è importante soprattutto l’aspetto qualitativo del riposo.

Dormire per 8 ore filate viene considerato l’espressione di un sonno perfetto, eppure l’insonnia è un sintomo molto frequente soprattutto nelle persone anziane e comporta difficoltà all’addormentamento, numerosi risvegli, sonno frammentato, superficiale e risveglio mattutino precoce.

Invecchiando il sonno si fa sempre più leggero e basta davvero poco perché venga interrotto. La mancanza di attività stimolanti nel corso della giornata che facciano sentire la necessità di un adeguato riposo la notte influiscono su questo disturbo, così come la maggiore sensibilità agli stimoli esterni come troppa o poca luce, troppo caldo, troppo freddo e i rumori.

Dormendo male e poco si va incontro a stanchezza cronica, difficoltà cognitive, ansia, mancanza di appetito, stipsi, inquietudine ed irritabilità e maggiore predisposizione agi infortuni.

È possibile però regolarizzare il ritmo veglia-sonno anche negli anziani, senza ricorrere a farmaci e tenendo presente alcune regole fondamentali.

1. RIPOSINO POMERIDIANO: SI MA CON MODERAZIONE

Per chi soffre di insonnia è spesso ridotta la fase REM e ciò comporta un’insoddisfazione che spesso si cerca di colmare con dei sonnellini durante il giorno.

Studi scientifici dimostrano le persone abituate a dormire dopo pranzo per 60-90 minuti al massimo, hanno mostrato una maggiore capacità cognitiva ed abilità mentale rispetto a quelle che non hanno tale abitudine; ciò significa che per conservare una buona salute intellettiva può essere positivo dormire nel primo pomeriggio, purché non si superi l’ora e mezza e non diventi un’abitudine anche nel corso della giornata. Dormire spesso fuori orario, infatti, rappresentare un problema per il sonno notturno e, nel tempo, può comportare un decadimento mentale ed una perdita di interesse nei confronti delle normali attività quotidiane.

2. LA CURA DELLA CAMERA DA LETTO

Per prima cosa bisogna ristabilire il corretto rapporto con il letto la cui funzione è limitata al solo dormire: non utilizzarlo per mangiare, leggere, vedere la tv o svolgere qualsiasi altra attività è importante per ripristinare una buona qualità del sonno.

Anche la scelta di cuscini e materassi comodi ed ergonomici può aiutare la circolazione sanguigna ed assecondare la giusta postura anche stando sdraiati.

L’ambiente dove si riposa deve essere confortevole quindi, va posta attenzione alla luce, ai rumori, al calore ed a tutto ciò che potrebbe interferire con il sonno.

Non addormentarsi davanti alla televisione e possibilmente non tenere apparecchiature che rilasciano onde elettromagnetiche nella camera da letto.

3. RISPETTARE LE BUONE ABITUDINI

Avere orari regolari sia per i pasti sia per il risveglio è una pratica fondamentale, così come evitare cene troppo abbondanti o ricche di alimenti difficili da digerire, alcol e caffè dalle prime ore pomeridiane.

Inoltre, esporsi alla luce bianca solare al mattino favorisce il ripristino del ritmo circadiano, così come tabilire orari costanti per coricarsi e per risvegliarsi e cercare di rispettarli sempre, aiuta l’orologio biologico interno a riacquistare il giusto ritmo.

Può essere utile creare un proprio rituale da rispettare prima di coricarsi, come bere una tisana rilassante, assumere prima di dormire una banana o un altro alimento ricco di triptofano, fare un bagno caldo che facilita la termoregolazione o leggere un libro.

Nel corso della giornata dedicarsi ad un’attività o ad un hobby in modo regolare, aiuta a tenere la mente ed il fisico impegnati, preparandosi per un migliore riposo notturno.